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MARZO 2019

Cop IDT

A  cinque anni dall’ultimo album“Quando eravamo quasi nemici”, torna con una nuova
raccolta di inediti ispirata nel titolo e nella copertina al filosofo Nassim Taleb e al
Nobel per la Letteratura Eugenio Montale. L’album contiene
11 brani scritti interamente dall’autore, eseguiti con l’inseparabile chitarra classica e legati da un insolito filo conduttore: la fiducia negli altri, un valore fondante dei rapporti umani
messo oggi più che mai a dura prova nella società liquida e iperconnessa 3.0 in cui,
confusi dalle fake news e bombardati da un eccesso di informazioni, è difficile
trovare punti di riferimento e orientare consapevolmente le proprie scelte.
La metafora del tacchino
Il titolo dell’album prende spunto da una citazione del filosofo-matematico
statunitense di origine libanese Nassim Taleb, contenuta nel saggio “Il cigno nero”,
in cui l’esperto di matematica finanziaria affronta il tema della sfiducia nelle
statistiche e nelle consuetudini. Taleb sostiene la sua tesi ricorrendo a un’efficace
metafora zoologica: il tacchino, amorevolmente nutrito e cresciuto per molti giorni
dal suo allevatore, si sentirà amato e si fiderà di lui, non immaginando che l’obiettivo
del padrone è ingrassarlo e poi ucciderlo per servirlo su una tavola imbandita, magari
in occasione del celebre “Giorno del Ringraziamento”.
La sventura del tacchino offre lo spunto per riflettere e ponderare ogni cosa con
attenzione, senza fidarsi ciecamente di ciò che ci viene proposto dalle persone e dai
media. Maciacchini riprende nei suoi brani questa metafora letteraria in modo a volte
esplicito, altre sottinteso, ma mai noioso o scontato: ironia, satira e disincanto offrono
infatti all’ascoltatore un punto di osservazione originale sulle contraddizioni del
mondo contemporaneo.
La copertina ispirata a Montale
Humor e satira non risparmiano la copertina dell’album, caratterizzata da un’altra
citazione letteraria: Maciacchini, fotografato di profilo, guarda negli occhi un
tacchino nella speranza di apprendere utili lezioni di vita dall’inconsapevole volatile,
avviato per eccesso di fiducia a un destino tutt’altro che invidiabile. Lo scatto è un
richiamo ironico all’immagine del poeta e scrittore Eugenio Montale assorto
nella contemplazione di un’upupa, a cui in Ossi di Seppia ha dedicato celebri versi.


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DEEZER

 

GIUGNO 2014


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Liberamente ispirato all’omonimo libro di Sergio Scipioni:
CAINI E SPALLONI
Storie di Finanzieri, Contrabbandieri e Cani
pubblicato da Giacomo Morandi Editore

 


Il contrabbando fa parte della “storia di confine”fra Italia e Canton Ticino.Ma non solo. Attraverso lo sguardo disincantato e “cristiano” di un finanziere arrivato da lontano, prendono corpo le storie vissute sulla propria pelle fatte di blocchi, di astuzie per fermare i contrabbandieri di scontri di astuzia e furbizia a vedere a chi la spunta; quasi per magia i due mondi apparentemente nemici per antonomasia, trovano dei punti d’incontro e di comunanza: in realtà infatti si tratta ,a giudicare dai racconti di due facce diverse di una stessa umanità che , per dirla con Giorgio Gaber “anche suo malgrado , vuole vivere”.
Luca Maciacchini,attore e cantautore, con la collaborazione di Giacomo Morandi, fa rivivere sul palco le storie scritte dal finanziere Sergio Scipioni, alternando tra musica, canzone e teatro , le voci ora del finanziere ora dei contrabbandieri, alternando i monologhi alle canzoni, anche con la lettura di alcune fittizie “lettere” scritte ai familiari ora dall’uno ora dall’altro.


PORTO CERESIO 20 GIUGNO 2014 – PRESENTAZIONE “Quando eravamo quasi nemici”mont3p


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